11/19/2013

Ma che gentili questi autisti AMT



Cari autisti AMT di Genova,
questa notte avete deciso improvvisamente l'attuazione di uno sciopero selvaggio, senza avvisare la popolazione della città in cui vivete e lavorate. Come al solito avete pensato prima a voi stessi che agli altri. I cittadini genovesi, tramite le tasse che pagano sono coloro che contribuiscono in maniera sostanziale al pagamento dei vostri stipendi e se devo pensarla come un imprenditore che sta investendo soldi in una azienda, anche se a bilancio in pari, i soldi di queste tasse, che mensilmente vengono versati sui vostri conti correnti, sono soldi buttati via. Non avete neanche lontanamente idea di che cosa dovrebbe significare lavrare in un'azienda pubblica. Se non sapete di che cosa parlo provate ad andare a lavorare in un'azienda di trasporto pubblica fuori dei confini italiani e adottare gli stessi corportamenti lavorativi che tenete a Genova e vedrete che l'espulsione dall'azienda arriverà dopo poco tempo.
Le vostre rimostranze potrebbero anche essere giuste e condivisibili, ma il problem è che arrivano da persone che giornalmente mancano di rispetto a chi paga i loro stipendi, ovvero i cittadini genovesi. Il vostro comportamento è profondamente irrispettoso, per non parlare della vostra diffusa maleducazione nei confronti dei passeggeri, che il vostro stipendio lo pagano due volte, prima con le tasse e in seguito acquistando il titolo di viaggio. Vi permettete ogni sorta di espressione, insultate le persone, non vi curate degli orari e neanche di compiere il vostro lavoro diligentemente; quante volte ho visto persone chiuse tra le porte dei mezzi AMT e se qualcuno si azzarda a protestare partono anche gli insulti, botte di ignorante, deficiente e cretino, per non parlare di insulti peggiori. Ho sentito dire a più di un autista AMT rivolto verso chi protestava giustamente - sia per essere stato chiuso tra le porte o per altri comportamenti lavorativi che possono arrecare danno ai passegeri - frasi del genere "Che cazzo vuoi?" oppure "Prenditi un taxi, se vuoi viaggiare comodo." e "Non rompermi i coglioni, vai a lavorare."
Noi genovesi, un taxi ce lo prenderemmo tutti volentieri, se ne avessimo le possibilità. E consiglieremmo alla giunta del comune di stornare dalle nostre tasse i soldi che servono a pagare persone maleducate, ingrate e irrispettose verso la cittadinanza, poco professionali sul lavoro. Noi genovesi ci faremmo volentieri i cazzi nostri, anche usando le nostre auto e i nostri scooter e a lavorare, chi un lavoro ce l'ha ancora ci andrebbe volentieri anche con mezzi diversi da quelli che guidate voi. La cittadinanza genovese, quella che paga i vostri stipendi, sarebbe felice di poter decidere se siate degni di trasportare i loro genitori anziani o i loro figli e se devo basarmi sulle proteste che ogni giorno ascolto sulle linee he frequento, sarei tentato di dire che se dovesse dipendere dai votri 2datori di lavoro diretti" ovvero dai cittadini genovesi che trasportate, sareste tutti a casa a giravi pollici, come d'altra parte fate spesso durante le votre pause tra una corsa e l'altra he si allungano inspiegabilmente, sforando vergognosamente gli orari.

4/12/2013

Hotel a 5 Stelle

Ho prenotato un weekend in un Hotel a 5 Stelle, perché non ero contento di quello in cui stavo alloggiando.
Appena arrivato aspetto che qualcuno mi venga a d accogliere alla reception, ma trovo solo un computer con scritto "Registrarsi online", e penso che questa sia una cosa buona perché evita che uno ti scriva il nome e il cognome sbagliato. Trascino le valigie fino all'ascensore, ma un cartello mi indica che il suddetto è fuori servizio perché costa troppo e quelli dell'hotel dove stavo prima facevano prendere l'ascensore a cani e porci e così loro hanno deciso che l'ascensore non si usa più, perché è uno spreco. Allora mi dico, ma che c'entra l'hotel dove stavo prima? Ora sono qua, ho cambiato apposta perché là mi trovavo male. Torno alla recption dove trovo un computer accanto a quello di prima, qui c'è l'indicazione per registrare le lamentele online. Fatta la lamentela mi viene detto che mi verrà risposto sul forum dell'hotel.
Bene mi dico, almeno mi rispondono. Prendo le mie valigie pesantissime e mi avvio per le scale: 7 piani. Entro in camera e mi guardo attorno e mi rendo conto che la stanza  è disseminata di webcam e microfoni. Allora comincio a non capire. Invece di tornare alla reception mi collego, sì ancra una volta, tramite l'immancabile computer che trovo in camera e leggendo il programma ospiti dell'hotel, scopro la chat servizi. Mi registro e mi collego e chiedo come mai ci siano telecamere e microfoni in camera: mi viene detto che siccome nell'altro hotel tutti facevano cose losche nelle camere, loro hanno deciso di volere trasparenza nei rapporti dei clienti. Quando dico che mi deve raggiungere mia moglie mi dicono che non bisogna nascondere nulla.
Alla sera scendo per cena, ma non mi fanno entrare nella sala da pranzo, mi dicono che loro si occupano solo del loro personale, perché nell'hotel dove ero prima tutti facevano mangiare a sbafo i loro amici. Mi dico allora che esco a cena fuori e mi dicono che devo presentare loro la fattura del ristorante dove vado a mangiare, mi sarà addebitata sul conto dell'hotel, perché non vorremo mica che uno se ne vada a mangiare in un ristorante di lusso quando potrebbe mangiare nell'hotel dove alloggia. Quando tento di obiettare mi mandano affanculo e mi dicono che sono uno zombie e che se non mi va bene posso tornare pure nell'hotel dove ero prima, ma dicono che sta per chiudere e se lo prendono loro e mi sbattono fuori. 
Allora in quel preciso istante mi sale un moto di coglioni pieni dal basso ventre alla testa e affanculo ci mando loro, prendo le valigie le metto in macchina ed espatrio.

E vaffanculo.

8/30/2012

Serie TV - L'Invasione germanica

Avete notato che da un po' di tempo sulle reti RAI stanno casualmente comparendo un'infinità di serie TV di produzione tedesca? Abbiamo una sempre maggiore preponderanza per la fiction germanica. Certo, anche nel passato abbiamo avuto alcune classiche serie tedesche; chi può dimenticare l'algido Ispettore Derrick? Ora però sembra si stia un tantino esagerando, certamente qualcuno potrebbe rispondere che fino ad ora siamo stati invasi dai telefilm e serie americane, questo è vero, ma diamo un'occhiata a che cosa sta succedendo sugli schermi di mamma RAI ed elenchiamo alcune delle serie TV di germanica provenienza, che stanno passando, passeranno o sono passate ultimamente:

Squadra Speciale Cobra
Last Cop
Countdown
Una scatenata coppia di sbirri
14° Distretto
Il Commissario Herzog
La Casa del Guardiaboschi
Lady Cop (non in onda attualmente)
Un Ciclone in Convento
Julia - La Strada per la Felicità
La 25a ora (non in onda attualmente)
Potere e Passione (non in onda attualmente)
(nota: alcune serie potrebbero essere finite dalla stesura dell'articolo e quindi non attualmente in onda)

e sicuramente qualche altro titolo che mi è sfuggito.

Ora, potrete darmi del complottista, del paranoico o fornirmi di altri titoli nobiliari meno gentili, ma io mi chiedo e continuerò a chiedermi come mai durante un periodo di assestamento europeo dove la Germania vuole chiaramente porre la sua leadership, in un momento in cui tenta in tutti i modi di imporre la propria volontà e cultura del "rigore a tutti i costi", del predominio (chiara caratteristica della cultura germanica) economico-politico, proprio in questo momento succede che veniamo lettralmente bombardati di serie TV tedesche.
Le domande sorgono spontanee:  sarà che anoi non potevano venderci armi come alla Grecia, visto che le produciamo, allora ci vendono serie TV? Sarà perché vogliono inculcarci la cultura germanica in testa? Sarà perché qualcuno pensa che "tedesco è bello" e farà di tutto per tentare di renderci simili a loro, facendoci vedere attraverso le loro produzioni come vivono bene? Sarà perché la RAI non ha soldi e le serie tedesche costano meno delle altre?

Non ho la risposta. E se qualcuno avesse anche solo una pallida idea o anche solo una congettura, discutetene pure nei commenti. Qualcosa ne uscirà fuori.

Nel frattempo - auf wiedersehen

7/09/2012

Gocce che fanno traboccare il vaso...

Leggi con attenzione questo articolo... scoprirai come sarebbe facile uscire dalla crisi se i malfattori fossero assicurati alla giustizia, pagando i loro debiti, ma siamo in Italia... i TG non ne parlano, i giornali fanno finta di niente. Gli interessi in balllo sono enormi e chi ha scoperto gli scheletri negli armadi, dopo anni di onorato servizio è costretto a dimettersi. Leggi e se vuoi fallo sapere a tutti in che paese abietto, nostro malgrado, viviamo, anche se purtroppo lo sanno gia' tutti, anche i neonati.


Col. Umberto Rapetto

Umberto Rapetto non è più un colonnello della Guardia di Finanza. Ufficialmente e formalmente si è trattato di dimissioni. In verità, pare che desse parecchio fastidio ai “poteri forti”, alla politica e alla criminalità organizzata. Per questo è stato “gentilmente invitato” a farsi da parte. Chi è Umberto Rapetto?
Per i più si tratta di un nome insignificante. Eppure siamo di fronte a un super esperto di informatica e lotta alle frodi. Autore di numerose pubblicazioni, è anche docente universitario. Gli Stati Uniti ce lo invidiano. Le sue competenze e la sua intensissima attività hanno consentito al nostro Stato di individuare migliaia di evasori fiscali. Peccato che poi le somme concretamente recuperate sono minime. Per cinque anni, Rapetto ha seguito tutti i componenti delle organizzazioni che gestivano il gioco d’azzardo in Italia senza pagare le imposte. Finchè un giorno, ha chiuso il dossier, facendolo arrivare ai carabinieri: ha fatto arrestare quindici persone.
Rapetto si è presentato in giudizio con migliaia di pagine di prove e con conti precisi: le società dei videopoker sotto accusa devono restituire allo Stato 98 miliardi, 456 milioni, 756 mila euro. Cifra mostruosa, superiore persino alle ultime quattro manovre finanziarie messe assieme (con le nostre tasse e i nostri sacrifici). Gli imputati che sono stati tutti condannati penalmente hanno patteggiato, anche se Rapetto era contrario: il colonnello sosteneva che dovevano restituire fino all’ultimo centesimo di euro.
Alla fine i giudici si sono rivolti alla Corte dei Conti la quale ha preso atto della condanna penale della Cassazione e ha imposto agli imputati il pagamento di appena 2,5 miliardi di euro. Lo sconto è di quelli che nemmeno nel più pazzo dei supermercati: 96,5%! Qualcuno ne ha parlato in TV? Ovvio che no, la farfallina di Belen, i dettagli delle cenette simpatiche di Arcore o il sole in Primavera sono argomenti ben più importanti.

In sintesi, l’attività del colonnello Rapetto consente di accertare 98 miliardi e mezzo di evasione fiscale ad opere delle società che operano nel gioco d’azzardo. E che fa lo Stato? Concede a loro uno sconto del 96,5% e a noi... sempre nuove tasse! Già, perché se a non pagare le imposte è un piccolo imprenditore o un normale cittadino, si interviene con i carri armati. Se ad evadere sono le grandi società, si va con i guanti, c’è il super premio. Quei 98 miliardi e rotti avrebbero alleggerito di molto i nostri sacrifici e avrebbero dato un enorme aiuto a risolvere tanti dei problemi in cui versa il nostro martoriato paese! Quel premio che non c’è stato per Rapetto. Costretto a dimettersi perché faceva fin troppo bene il proprio mestiere. Proprio sicuri che una Repubblica in cui l’immoralità è la norma debba essere festeggiata?

Decidete voi.

6/24/2012

Ma le usiamo?




ELIMINIAMOLE-SI RISPARMIEREBBE

Quanto costa ai comuni annualmente la vernice per dipingere strisce pedonali e     divisori di corsie e careggiate? Una montagna di soldi, se pensiamo agli appalti che devono essere posti in atto per designare la ditta o azienda che proterà a permine i lavori. Qual'è l'utilità ultima di queste spese? A guardare quanto i cittadini, pedoni, automobilisti e motociclisti rispettano le strisce e i divisori di corsia, viene da dire: nulla. 

Come vi sentite quando comprate qualcosa che poi nessuno utilizza o che, capite in seguito, non ha alcuna utilità pratica? Avete mai fatto la predica a qualche familiare che non utilizza qualcosa che vi è costato un occhio della testa e continua a rimanere impacchettato, magari pure con imballaggio intonso?
Credo sia capitato a tutti.
Allora sarebbe bene che vi prendeste la briga di far notare ai vostri concittadini, che attraversare fuori delle strisce pedonali, solo perché in quel momento ci viene comodo attraversare in quel punto, perché pensiamo che forse fare cinquanta o cento metri in più ci faccia perdere tempo o solo perché "Io devo attraversare qui e chi se frega degli altri", non solo è un'infrazione al codice della strada, quindi multabile, quindi impugnabile in tribunale in caso il pedone provochi danni quali incidenti stradali con tutto ciò che ne può conseguire, ma è anche poco educato nei confronti di tutti coloro che, tramite il proprio contributo fiscale, pagano quelle strisce un sacco di soldi.
Lo stesso discorso vale per automobilisti e amanti delle due ruote (soprattutto scooteristi), che spesso credono di essere davanti a una Playstation, invece che al volante di un'automobile o in sella a un motociclo. I divisori di corsia si possono oltrepassare mettendo la freccia nella giusta direzione, e rispettando la precedenza di chi già è sulla corsia che si deve attraversare, non pigiando il tasto del "booster" sulla PSP per attaraversare tre cosrie alla volta in un colpo solo, perché intanto "Ho lo scooter e ce la faccio." oppure "Io guido meglio degli altri e la mia auto ha ripresa.". Le corsie con frecce direzionali indicano che in quella corsia si può proseguire "solo" nella direzione indicata dalla freccia e non in qualsiasi direzione ci venga in mente all'ultimo secondo.

Forse siamo allergici alle regole, questo probabilmente è un parametro comune a tutti gli italiani e vogliamo fare come ci pare perché ci sentiamo più liberi. In realtà causiamo, oltre ai danni in caso di incidente stradale, una marea di danni collaterali, quali, spese sanitarie per assunzioni di farmaci anti-stress o simili, che molte persone che frequentano regolarmente il volante o il manubrio sono costretti a prendere perché la loro pressione ateriosa è divenuta patologica. Queste cose le paghi anche tu che fai incazzare quello che è nella macchina vicino a te, che vorrebbe guidare bene, ma tu ti sei messo di traverso da destra verso sinistra e occupi due corsie, ma quando riparti vai a detra, senza mettere freccia, suonando se qualcuno "si permette" di dirti qualcosa e anche minacciando talvolta. E le paghi anche tu, caro scooterista, che fai lo slalom tra le auto, magari con tuo figlio piccolo seduto dietro di te, causando plurimi attacchi d'ansia a chi in auto ti vede sotto le ruote ogni cinqe secondi.

Un invito cortese, infine, alle amministrazioni comunali.
Le strisce e i divisori di corsia, spesso e volentieri sono pallidi ricordi di spruzzate nevose ad agosto. Non si vedono, non si possono vedere, a meno che non si proceda a 10 Km/h con una persona seduta sul cofano anteriore o in piedi sul parafango del motociclo, che ci avvisa della loro presenza. Dipingiamole, visto che la loro "invisibilità" causa incidenti anche gravi.
Gli agenti di Polizia Municipale, non mettiamoli a dirigere il traffico, per quello ci sono già i semafori. Non mandiamoli a fare multe assurde dove una persona parcheggia con un quarto di ruota fuori delle strisce, non lasciamoli seduti per ore a visionare il prodotto di decine e decine di telecamere sparse per la città. Mandiamoli in giro a controllare di persona quando viene commessa un'infrazione. Non aspettiamo che accada l'incidente per inviarli sul uogo, magari con due macchine, tre moto e quattro scooter in modo da provocare ancora più ingorghi di quelli che ci sono.

Altrimenti, possiamo fare una bellissima cosa, se non sono possibili le precedenti.
Strisce pedonali, divisori di corsia e careggiata:
ELIMINIAMOLI   

Risparmieremmo.

6/11/2012

Alieni




Alieno è la parola che più si avvicina al mio stato d'essere, quando poso il mio sguardo sulle cose del mondo, di questo paese, di questa città. Un alieno che non riesce a capire, perché le cose debbano andare avanti in questa maniera, perché debba esistere ancora oggi nell'epoca dell'homo sapiens sapiens la legge della jungla, idealmente traslata nel mondo economico odierno. Come la si metta, sempre di legge del più forte si parla e qualcosa mi dice che tutto questo, fa sentire aliene parecchie persone, nel profondo delle loro anime o coscienze. E' proprio come se fossimo arrivati qua da un altro pianeta, un sistema diverso di concepire la vita, alieni, appunto.